SPONSOR e SPORT - VIVERE e SOPRAVVIVERE

Le Associazioni Sportive Dilettantistiche dei cosiddetti “sport minori”, se hanno uno sponsor “vivono”, se non lo hanno “sopravvivono”

Articolo a cura di Tiziano Pugliese, docente di educazione fisica e sostegno presso l’I.C. A.Volta di Latina, presidente e direttore tecnico della A.S.D FULL KONTACT LATINA, società, che dal 1993 si occupa di kickboxing, prepugilistica ed allenamento funzionale

 

Diciamo la verità, se hai uno sponsor “vivi”, se non lo hai “sopravvivi”, parlo di Associazioni Sportive Dilettantistiche dei cosiddetti “sport minori”, che tanto minori non sono.

Essere sponsorizzati significa avere un buon BUDGET annuale a disposizione per l’attrezzatura tecnica e gran parte delle trasferte per tutti gli atleti che meritano di far parte di un SuperTEAM da noi predisposto.

Rimanendo in tema di piccole e medie A.S.D., posso garantire che i gruppi di atleti sponsorizzati, vivono lo sport in maniera totalmente differente da coloro che devono mantenersi da soli.

Le piccole realtà, senza supporti e contributi, entrano in sofferenza e i giovani, dopo aver praticato per anni una disciplina ed essere addirittura diventati campioni italiani o internazionali, non riescono a far fronte alle trasferte e devono quindi accontentarsi di partecipare a competizioni low cost, il che significa mancanza di obiettivi, scarsa motivazione e conseguente abbandono dell’attività agonistica.

Dopo il “vivaio”, occorrono fondi per crescere, altrimenti si rimane in palestra e questo non è giusto per gli atleti, soprattutto per coloro che si impegnano e ci credono, per coloro che hanno possibilità economiche ridotte e che hanno riposto tutta la fiducia nel loro Maestro.

Anni fa, per capire il sistema delle sponsorizzazioni, mi sono calato io stesso nelle vesti dello sponsor. Nel giro di un anno mi si é aperto un mondo. Persone che solo a guardarle mi facevano salire il nervoso, quelle che mi proponevano “apparizioni” su volantini, altre che sparivano letteralmente dopo ottenuto il contributo, altre che partivano con buoni propositi ma si perdevano per strada.

La sensazione generale era sempre quella, sedotto e abbandonato. Ed é proprio quello stato, che con il tempo, ti fa essere  “duro” con i tanti che in seguito vengono a chiedere  sponsorizzazioni e a trattarli, quando diventavano troppo insistenti, anche con modi poco ortodossi.

Ho capito che per ottenere una qualsiasi sponsorizzazione per breve o lungo tempo che sia, bisogna sempre legarla ad un progetto ben chiaro tra le parti. Occorre capire perché lo sponsor  dovrebbe sovvenzionare la nostra idea ed immedesimarsi in lui.

In sostanza bisogna interessare, colpire nel segno ed essere capaci di proporre un vantaggio che nemmeno lo sponsor stesso avrebbe altrimenti considerato. L’importante è essere affidabili. 

Un esempio pratico. Se a sponsorizzarvi é un nuovo e moderno ristorante o una particolare birreria, non potete proporgli il solito logo sui volantini, sulle magliette e borse, o addirittura un articolo con foto sul giornale. Dovete sedervi a tavolino con il titolare dell’azienda e proporgli qualcosa che lo faccia sorridere, un PROGETTO in piena regola; ad es. garantire e calendarizzare presenze a pranzo o a cena con la propria associazione, perché no, organizzare anche eventi al di fuori dalla propria ASD, come ad esempio personali feste di compleanno, cene con amici etc.. far conoscere il locale a più persone possibili e garantirgli degli introiti altrimenti dispersi in altri locali.

I vostri atleti, loro amici, i parenti degli stessi, che magari godono di un particolare sconto contrattato in precedenza, cominciano in questo modo a moltiplicarsi ed il gioco é fatto. Ma non basta. Bisogna anche saper dare soddisfazione al titolare con il nostro migliore TEAM, parlo di immagine.

Una squadra ben costruita, il TOP e magari chiamarla proprio con il nome dell’azienda in questione, pronta ad apparire nelle interviste, a partecipare a gare nazionali ed internazionali, ricevere premi, insomma ad essere sempre “sul pezzo”, ma in modo professionale e non sciatto, un vanto per il titolare. Poi ben vengano i social come Facebook, Instagram, Twitter etc. e una valanga di simpatici gadget da distribuire in omaggio.

Vi assicuro che questo esempio vale per tutte le categorie, basta avere idee chiare e concordare con il titolare il progetto. Vi dico solo che una volta sono riuscito ad ottenere uno sponsor da un’altra palestra… ho detto tutto.

L’azienda va comunque studiata, e se non riusciamo ad impostare un obiettivo da proporre, è meglio cambiare strada. Ben vengano quindi sponsor tecnici ai quali proporre incassi sicuri, gare, stage, promozioni a 360 gradi, sponsor da parte di agenzie di viaggio, per poter garantire trasferte del Team o private, sponsor tecnologici da poter considerare punto di riferimento per tutta la computeristica e telefonia di tutta la nostra società e non solo.

Logicamente più é compatta e unidirezionale la società e di conseguenza tutti i soci, più credibilità e forza contrattuale abbiamo, ma li é il capo che deve saperci fare.

Il problema reale, é che alcune A.S.D. che hanno la fortuna di incontrare un imprenditore accondiscendente, cadono nel tranello di spendere solo il 50% (forse anche meno) per i propri atleti e per il  merchandising, intascandosi l’altra metà, niente di più errato.

Il budget va speso interamente. Il rientro per le ASD, infatti, dovrà essere solo in termini di iscrizioni, crescita degli atleti e soddisfazioni personali.

Posso permettermi di dare questi consigli, perché ininterrottamente da quasi 15 anni, e sto parlando di kickboxing Light Contact, dove non é semplice parlare di sponsorizzazioni, ho collaborato e collaboro tuttora con seri imprenditori che spero di non deludere mai.

A tal proposito, posso garantire che contratti stipulati con lo sponsor, che non abbiano fini comuni, legati soprattutto alla passione, non hanno lunga vita e sono destinati al fallimento.

A nome mio e penso anche a nome di qualche altro Maestro, colgo l’occasione per ringraziare uno ad uno tutti gli imprenditori, senza dei quali la mia società non sarebbe la stessa, le tante competizioni internazionali non sarebbero nemmeno esistite, progetti mai realizzati, ma soprattutto i miei atleti, non sarebbero così pieni di esperienza e voglia di esserci sempre.

 

Articolo a cura di Tiziano Pugliese, docente di educazione fisica e sostegno presso l’I.C. A.Volta di Latina, presidente e direttore tecnico della A.S.D FULL KONTACT LATINA, società, che dal 1993 si occupa di kickboxing, prepugilistica ed allenamento funzionale

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