Si, parlo proprio di obiettivi, di qualsiasi genere, ma pur sempre di obiettivi, perché sono proprio loro la corda motivazionale che conduce al successo personale e scatena la voglia di fare.
Dal bambino di 5 al giovane di 90 anni, tutti devono poter trovare la loro strada felice, appagante, liberatoria, aggregante e soprattutto di formazione e di prevenzione. Un ambiente che se anche entri nervoso esci contento. Un’isola felice, dove investire nel vero senso della parola e per investimento non intendo solo il fisico, ma la persona in tutta la sua intierezza.
I motivi che ti spingono ad entrare in palestra sono innumerevoli, ma solo uno è quello che ti fa uscire… facile intuirlo.
Nella palestra perfetta, gli obiettivi dovrebbero essere percepiti dall’aria che si respira entrando. Parliamoci chiaro, un motivo per varcare la soglia ed essere disposto a pagare un trimestrale c’è sempre.
Ma il gestore non può accontentare tutti o tutte le specifiche motivazioni, ma può e deve saper gestire i flussi e i desideri di tutti, portandoli a raggiungere nel tempo, obiettivi concreti soddisfacenti.
Il bancone “BARRIERA” all’entrata, non dovrebbe esistere, e se dovesse esserci per costrizioni architettoniche, bisogna pensare ad una entrata con percorso libero, tipo acquario di Genova, dove le persone possono soffermarsi senza fretta, osservare con occhi sgranati la palestra in “movimento” ed uscire con una sensazione positiva.
In sostanza il volantino deve essere la palestra stessa e poi benvengano tutte le spiegazioni sui corsi e costi.
Il responsabile del rapporto con il pubblico, deve pensare al perché un atleta agonista o un praticante in genere dovrebbe rimanere, e non perché dovrebbe abbandonare, come purtroppo accade nella maggior parte dei casi.
Ripeto, la differenza tra una persona stra-motivata e un’altra sull’orlo dell’abbandono, è sempre l’obiettivo ed è proprio questo il segreto di un buon centro sportivo, trovarne uno per ogni principiante o campione che sia.
Gli obiettivi da offrire quindi sono diversi e tutte le persone che fanno girare il tornello devono legarsi ad uno o più di essi, che siano agonistici, di aggregazione, di forma fisica, di formazione, di cura, di prevenzione, ma la strategia vincente, è che bisogna saperli offrire.
Tutti hanno bisogno di muoversi, durante il lockdown ce ne siamo accorti, ma il movimento fine a se stesso in palestra, ha durata limitata, specialmente se non si ha coscienza di quello che si fa.
Qui entra in ballo l’istruttore, quello bello, bravo e buono, ma soprattutto competente, che spiega ad esempio a cosa servono determinati esercizi piuttosto che altri e insieme al suo gruppo pone delle mete giornaliere, settimanali, mensili e perché no annuali.
Quindi tutti con una “meta”, ma attenzione, e qui viene il bello, a saperlo deve essere solo lo staff , che tra spiegazioni, accorgimenti e suggerimenti, propone al cosa giusta e i giusti obiettivi.
Il fruitore deve solo pensare al divertimento, all’impegno, alla piacevole voglia di esserci, di essere considerato e di far parte di un qualcosa di bello e trascinante.
La palestra perfetta non è solo ambienti grandi, attrezzati, puliti e profumati, ma di istruttori a loro volta ben motivati felici e fieri di appartenere a quel centro sportivo.
Istruttori brutti come la peste, e silenziosi come un tonno, possono invece avere corsi pieni, perché trasmettono la voglia di fare che loro stessi hanno dentro.
Conosco gestori che di marketing ne capiscono ben poco, ma che sono dei veri e propri “motori inconsapevoli” e che di conseguenza hanno la palestra piena di persone di tutte le età e istruttori felici di fare il proprio lavoro. Queste persone, a volte, riescono a trasferire il testimone ai propri figli o ai propri collaboratori e quindi la tradizione del centro continua con successo nel tempo, capace anche di tenersi sempre in linea con gli inevitabili cambiamenti generazionali.
La palestra perfetta reagisce ne più ne meno come la catena cinetica dei muscoli. Se il proprietario ha un obiettivo ben preciso che gli scatena ogni giorno la voglia di fare, di sperimentare, di migliorare, di investire, inevitabilmente lo trasferisce a tutto allo staff senza troppi sforzi, e il potenziale fruitore, ultimo anello della catena, percepisce al volo tutto questo.
Pensate che esista una promozione o volantino che tenga?
Articolo a cura di Tiziano Pugliese, docente di educazione fisica e sostegno presso l’I.C. A.Volta di Latina, presidente e direttore tecnico della A.S.D FULL KONTACT LATINA, società, che dal 1993 si occupa di kickboxing, prepugilistica ed allenamento funzionale
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